N.B. I problemi sopravvenuti con youtube, che hanno coinvolto l'intero lavoro dei siti e tutti i singoli articoli, comportano che da ora in poi solo i siti portanti verranno revisionati ed aggiornati e che tutto sarà ricondotto alla piattaforma globale IL FILO DEL MAGISTRATO, pensata per dare stabilità e non condizionabilità del lavoro informativo (incorporando, con modalità e stile "originari", video e prove video audio al suo interno previa rielaborazione già avvenuta degli articoli di rilievo).
Ne consegue che gli aggiornamenti di ogni altro sito diverso dai portanti indicati, e quindi anche di questo sito, vengono definitivamente interrotti.

VAI PERTANTO ALLE PIATTAFORME



venerdì 15 febbraio 2019

VIA POMA 1990 PARTE PRIMA. TELNET nella Procura Circondariale di Roma AIAG e dintorni


N.B. Lw informazioni di cui alla presente relazione/articolo sono state a spezzoni diffuse dal 2012 ed integralmente comunicate a terse persone di fiducia a partire dal luglio 2013

VIA POMA PARTE PRIMA. 

TELNET o VIDEOTEL E LA MARGHERITINA SEDUTA.
https://www.grandediscovery.it/il-truman-show-che-inchioda-tutti-meno-il-destinatario-che-lo-ha-subito/
https://paoloferrarocdd.blogspot.com/2012/11/5-memoria-esposto-finale-del-3-novembre.html

Quello che sapeva e sa direttamente Paolo Ferraro su TELNET nella Procura Circondariale di Roma e (parte seconda) quello che aveva saputo su AIAG via Poma ed altro, dalla viva voce di colei conosciuta /fattagli conoscere nell'ottobre 1995.

Dunque all'aprile 1992 Paolo Ferraro era da sempre tra le  persone più felici del mondo, poi tra una crisi stranissima di coppia e varie, arriva dormendo un poco da piedi (ma come fai ad immaginarti certe cose da malati di mente”) sino alla trappola della Cecchignola. Da lì in poi tra una mazzata, un agguato e l'altra comincia a riallineare ricordi precisi di fatti a lui ben noti direttamente.

1, MARZO 2011. Qualcuno cerca con una operazione grossolana di collegare Paolo Ferraro ad un biondino con panda gialla.
Nel 2011 14 e 15 marzo , sotto attacco violento per aver denunciato una settimana prima a Perugia con prove dirette tutto quello che era accaduto dall'ottobre 2008 sino al febbraio 2011, compare una fantomatica Sabrina Milazzo nella mia segreteria, io assente, che assumeva di aver  conosciuto Paolo Ferraro al bar dove lei aveva lavorato per un mese, bar sottostante in piazzale Clodio, e di averlo conosciuto bene, precisando che Paolo Ferraro era un magistrato biondino con una panda gialla, che si vantava di esser duro come il ferro giocando sul suo cognome e che lasciava biglietto da visita. Il personale della segreteria si accorge immediatamente (era evidente) che qualcosa di grosso non quadrava. Si organizzava il giorno dopo, una verifica e da questa emergeva che la donna non solo non conosceva assolutamente la persona di Paolo Ferraro, tenendosi in stretto contatto telefonico con una donna amica cui riferiva mancato incontro (questo lo ho ascoltato io personalmente). La relazione di pg che riassunse l'accaduto, e il marchingegno di accertamento costruito sul momento,  veniva poi depositata formalmente presso la sezione di pg vigili urbani della Procura, ma su mia precisa indicazione in modo tale da non destare allarme e "preservarla". A quell'epoca era Procuratore Capo di Roma, Giovanni Ferrara e la  manovra per eliminare Paolo Ferraro, coinvolti Stefano Pesci ed Agnello Rossi, si era ormai delineata.

SLIDE
IMMAGINI



§§§
Una mera notazione: nel 2016 ho casualmente trovato un probabile profilo fake di un PAOLO FERRARO biondino atletico capelli lunghi, lunghi e colore castano chiarissimo  Il curioso palese fake comparso su facebook   vi si trova ancora https://www.facebook.com/paolo.ferraro.564. UN puro caso, un tentativo di messaggio, una allusione implicita a chi architettò qualcosa ?! Certo la vicenda più sopra e la relazione di pg erano già note ....


§§§
2. Ottobre 2012
Da lì mentre a rapidi passi veniva gestita la dispensa per fantomatica inettitudine di Paolo Ferraro, che aveva capito troppo della Cecchignola, inizia la mia rivisitazione di fatti e dati, aiutato da una memoria e da doti di attenzione evidenti, ma mi concentrerò sul fatto anomalo di cui sopra, soprattutto a partire dalla morte per infarto naturale da cause da accertare di Alberto Caperna. Alcuni giorni prima lo aveva incontrato sullo stipite esterno della porta di accesso esterno alla segreteria da ultimo ed aveva parlato della sua vicenda e Alberto gli aveva detto chiaro e tondo “sono stato ingenuo” ..” rientra e perdona loro per quello che ti hanno fatto”. La mia risposta è nota “ o rientro dalla porta principale … o rientro sempre dalla stessa porta con il Caterpillar della storia”.
IL giorno 8 ottobre lunedì avrei depositato una lunga e dettagliata memoria esposto al CSM, e il martedì 9 ottobre 2012 la consegnai in copia a giornalista del Corriere della sera, che vidi la stessa mattina seduta sulle sedie di aspetto della segreteria di Alberto, AGGIUNTO della Procura di Roma. Giovedì 11 ottobre 2012 decisi avvalendomi di avvocato che mi accompagnava - poi avrei capito di quale avvocato si trattasse - a depositare istanza di estrazione di copia della relazione di servizio. Della mia istanza e della relazione di servizio riferì il venerdì mattina la responsabile della sezione di pg al Procuratore Capo di Roma appena arrivato, Giuseppe Pignatone. Il sabato insieme a Patrizia Foiani, compagna poi divenuta mia moglie, ci recammo dal Procuratore di ROMA Pignatone ed io gli esibii copia non formale della relazione, e lui confermò che era già venuta il giorno prima la responsabile della sezione. Il giorno dopo, credo di pomeriggio, moriva per infarto naturale per cause da accertare Alberto. Sarei riuscito ad avere la copia dell'originale della relazione di servizio tramite il Procuratore Capo di Roma Pignatone il martedì 16 ottobre..

3.CHIACCHIERATE ILLUMINANTI NELLA

FINE DEL LUGLIO 2013.

Fino al giugno 2013 sotto attacco poliedrico culminato con la procedura avviata per la mia eliminazione totale “amministrazione di sostegno”, operazione integralmente fallita nel suo scopo principale, non avevo avuto neanche il tempo di soffermarmi sul “biondino con la Panda gialla” ed il tentativo abborracciatissimo, di corsa, di appiccicarmelo.
Nel luglio 2013 al mare in vacanza in Puglia ove ero con Patrizia mia moglie, lasciati i figli a casa per loro impegni sportivi e di studio, mi raggiunse Marco, per più di una settimana verso la fine del mese. Riporto di seguito il già espletato breve racconto del tutto [da   https://www.paoloferrarocdd.eu/dal-1990-la-calata-a-roma-e-via-poma/ma richiamo soprattutto
  http://paoloferrarocddgrandediscovery.blogspot.com/2012/11/un-bel-guazzabuglio-questa-e-la-trama.html].
quando nell'estate del 2013 un amico "informato" mi illustrerà alcune dinamiche e piste criminologiche facendo una ipotesi consistente su di me ... e sulla ipotesi della creazione artificiale di un profilo patologico-criminale, riflettei sino alla mattina dopo e rimasi incuriosito ma scettico  (si nuotava al mare). Era l'unica ipotesi che in effetti potesse dare una qualche spiegazione globale a quel pateracchio di balle diagnostiche in crescendo e poste in nuce come spunti artificiali sin dall'inizio, e quella ipotesi poteva illuminare la direzione cui apparivano quasi mirate.
Si ricordava lui, come mi ricordai io, di un disegno di un pupazzo margherita, lui sapeva bene che era stato lasciato o trovato sul luogo dell'omicidio di Simonetta Cesaroni, e mi ricordai o mi disse lui di un qualcosa di simile lasciato e fatto trovare dopo il furto al caveaux della banca di Roma svariati anni dopo, all'interno del palazzo di giustizia (palazzina B) di piazzale Clodio. Un chiaro segnale, con coinvolgimento di criminalità non di basso livello: a Roma: come si alza il livello si arriva ad eversione nera, di solito. E ai servizi, deviati quasi sempre. Quel disegnino di pupazzo margherita mi ritornò alla mente come non solo visto su un quotidiano, ma facente parte di quel pomeriggio accaldatissimo, nella stanza del collega super informatico ... La chiacchierata estiva del 2013 ha colorato di una nuova ulteriore luce le mie riflessioni. Poi grazie alla stra-informata avvocatessa molto "organizzata" ho rimediato dal suo archivietto personale una interessante pubblicazione che propongo a tutti ... ma soprattutto agli investigatori e pubblici ministeri seri e professionali .... “.
Grazie a quelle chiacchierate pomeridiane e serali tra il 22 luglio e fine mese luglio 2013 avevo avuto occasione di narrare e ricostruire tutto quello che sapevo, senza averlo riflettuto e capito a suo tempo. D'altronde i fatti di cronaca nera, il diritto penale dei reati “dolosi” a me, che mi occupavo di comparti normativi composti da decine di migliaia di fattispecie in ambiti di colpa legale e professionale, erano sul piano tecnico giuridico ”insignificanti”. Potrebbe malevolmente insufflarsi una “excusatio non petita”. Ma era semplicemente così: viaggiavo su tutt'altre lunghezze d'onda e su una concezione pura e sociale della giurisdizione penale come “barriera di protezione anticipata di interessi socialmente protetti e del diritto alla salute  alla integrità fisica, all'ambiente”. E che ne sapevo allora nel concreto quotidiano di servizi militari, di strategie criminologiche e di ricatti infiltrazioni di honey trap etc etc .. ?! Era roba da film e non potevo pensare anche solo sognare che era sbarcata a Roma in un ufficio giudiziario un coagulo degno di preoccupata attenzione criminologica ?!
Ma avrei dovuto farlo, avvertito nel febbraio 1995 dal Procuratore di Roma Michele Coiro, seduti io e lui al bar insieme ad un tavolinetto circolare durante la sosta  pranzo: era lievemente infastidito dalla circostanza che il cambio di guardia nella segreteria della sezione romana, da me suscitato non avesse ancora sortito esiti concreti in cui sperava e mi disse a bruciapelo mentre parlavo della vecchia segreteria collegiale Cascini, Pesci più quattro " quello è un mariuolo". Era già il secondo avvertimento che ricevevo, il primo me lo aveva già dato Giovanni Buonomo in punto di trasferirsi al Tribunale civile di Roma credo nel 1993  " quello è .. pericoloso". Il terzo me lo avrebbe dato sempre nel 1995 a primavera inoltrata, nella stanza della segretaria del Procuratore Circondariale, Maria Teresa Covatta, magistrato della Procura circondariale di Roma coniuge di fatto  (ancora di fatto all'epoca, credo)   di Giuseppe Cascini,  trasferitasi  Al GIP TRIBUNALE :" Con la scusa che sei un bell'uomo e ti piacciono le donne .. finirai per fart mettere in mezzo" .. Quest'ultimo era una analisi completa ma pensai solo ad una boutade e ad un certo suo interessamento a me, mai coltivato.

4. Luglio 1990
Nel luglio 1990 e primissimi dell'agosto 1990 ero stato in vacanza con mia moglie Daniela incinta al settimo avanzato mese e Francesco e Fabrizio, i miei primi due figli, al mare in quel di SAN FELICE CIRCEO. Tolti gli impegni gestionali, dedicavo le giornate sempre in movimento almeno sei ed anche sette ore al giorno a nuotare e fare pesca sub (senza muta) in apnea e munito di banale forchettina e una sacca. Tornavo stracarico di vongole veraci, vongole e lupini, tartufi di mare, cannolicchi, non meno di quattro o cinque polpi, e qualche rombetto ogni giorno: una ressa di bambini coi miei bimbi mi accoglieva, e mettevo talvolta il pescato in un battellino gonfiabile e volta per volta munificavo vari papà e mamme: quel pescato non lo avrei mai potuto smaltire. La stessa vacanza feci l'anno successivo. La foto a lato si riferisce al medesimo luogo, ma anno 1991.
La intera spiaggetta era composta da un centinaio di ombrelloni scarsi, ricordo bene nel 1990 una coppia di vicini di ombrellone divenuti amici che osservavano ad alta voce gli effetti del mio impegno sportivo “modellato dal mare”. Quell'anno mi era venuta trovare in treno mia sorella, allora stava malissimo anoressica per motivi che non approfondisco qui, la riaccompagnai in auto alla stazione del treno, e venne a trovar”ci” il giorno del mio compleanno, il 23 luglio, mio fratello Marco Ferraro. Tornato a lavoro penso proprio il lunedì sei agosto 1990, moro, abbronzato e strafelice, in attesa della terza figlia, avrei assistito a fatti che non capii nelle loro valenze né memorizzai apppositamente, sino al luglio di ventitrè anni dopo !!!!. Ma questo è ovvio: non avevano alcun significato per me.

5, LA MIA TESTIMONIANZA PUBBLICA 
SU CIO' CHE VIDI ED ASCOLTAI  NELL'ESTATE 1990.
Giuseppe “Cascini, appena arrivato a Roma nella avanzata primavera del 1990 aveva un contegno inizialmente più contenuto, ma già arrogantello e un modo di fare da ragazzo di ricca stirpe nonostante il suo iniziale presentarsi da giovane uomo vicino ad una certa estrema sinistra autonoma, di cui re cava inizialmente un segno per me visibile (capelli lunghi castano chiarissimi). Ricordo che nel 1991 scrisse sul MANIFESTO un articoletto  ad oggetto una area autonoma di sinistra, credo in occasione di un processo) . Solo più tardi, nel marzo 1992, avrei saputo dalla bocca di Lori Perla (anche lei come me magistrato romano della Procura Circondariale come me dal 1989 del mio stesso concorso - 1984 - e a quel tempo mia amica) che Cascini aveva una madre di etnia ebraica e che era pronipote di Achille Lauro. La notizia anche allora non mi colpì nè mi stranì, ovviamente. Poco dopo essere arrivato a Roma, Cascini era provvisoriamente alloggiato in locazione; ma invece di trovare un alloggio definitivo in locazione pose fine alla situazione provvisoria comprandosi due appartamenti di media metratura, dietro a p.le Clodio. Non ci frequentavamo, e me lo disse la solita Perla Lori nel febbraio/marzo del 1992, de relato, ivi compresa la somma sborsata (oltre 700 milioni di lire): due appartamenti corrispondenti su due piani in  una nota strada in salita che parte da una altrettanto nota gelateria. Uno ceduto/messo a disposizione di MARIA TERESA COVATTA, magistrato di gran bella presenza, amica stretta di Perla Lori. 
Cascini faceva allora coppia stabile con Stefano Pesci, erano dello stesso concorso (1990) ma sembrava a tutti che si conoscessero troppo bene, da antica data. Il giovane Cascini capelli lunghi castani chiarissimi fece con me breve tirocinio. Stefano Pesci mi disse allora, quasi subito, ma non  so esser preciso sulla data, che era (stato) di Democrazia Proletaria ed avvocato di "soccorso rosso" a Bologna.
Stefano Pesci, quindi, era il pendant/braccio destro di Giuseppe Cascini ma di molto più anziano e direi pressochè della mia generazione anche sul piano della formazione "politica". Dopo un pò di temp da quando lo avevo conosciuto mi disse,  anzi mi rivelò (col tono di chi voleva amicarmisi), che era stato un avvocato di "Soccorso Rosso" e politicamente di Democrazia Proletaria: veniva da Bologna ed era sposato con Nunzia D'elia, altra magistrato,  lasciata a Bologna e che lo avrebbe poi raggiunto coi due figli.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
L'Agosto del 1990 fu funestato dall'omicidio di Simonetta Cesaroni, nella via che conoscevo solo di nome come la via degli ufficiali giudiziari: via Poma. E si tratta di un crocevia. ADDE: Ma allora non capii un bene amato nulla: per me la cronaca nera era un settore privo di interesse e con categorie penali lineari minori, "pane giornalistico per gli incolti" guardato sulle pagine dei giornali con disinteresse e supponenza (mia).
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


I rapporti tra Giuseppe Cascini, Stefano Pesci, Giovanni Buonuomo (un altro magistrato della Procura circondariale, di cui non si trovano immagini pubbliche) e me non erano affatto cattivi in quell'epoca, apparentemente. Io frequentavo come amico mero la coppia di amici tra loro Giovanni Buonuomo e Maria Teresa Covatta, che a me risultava sposata con un giovane appartenente alla carriera diplomatica distaccato presso l'ambasciata americana a New York. 
Le uniche cose che accomunavano Cascini, Pesci e Buonomo, per quello che ne sapevo, è che erano tutti e tre magistrati (Buonuomo però del mio concorso), che erano soli a Roma (uno scapolo e gli altrui due single provvisori in attesa degli arrivi di mogli e figli) e che erano campani due e con moglie campana il terzo (Pesci). Roba ordinaria ed insignificante. Gianni era più geniale e simile a me, per certi versi, e un "bell'uomo" (del termine a me riferito, da Cascini, nella primavera del 1995, in pieno piacevole accerchiamento femminile io, e del tono e contesto,  abbiamo già detto ma repetita iuvant). Mi ero infine separato dalla moglie nel novembre 2013, per una crisi strana e imprevista generata nel maggio 1992, avevo poi . realizzato nel secondo semestre 1994 il noto programma ATZ, poi ad ottobre operatomi per una opacizzazione della cornea dx da cheratocono,  e tra il dicembre 1994 e maggio 1995 ero stato piacevolmente accerchiato da Cecilia Demma, che aveva dato forfait per inammoramento non coerente con la missione, confessato con frase illuminante a Rosanna Ianniello, io a portata d'orecchio, ed era subentrata Laura Vasselli AVVOCATO i cui racconti "personali" svelavano un mondo intero, una infiltrazione nella Cassazione usando argomenti "biblici",  a me ignota.  e i cui contatti sotterranei e non aprivano già uno spaccato emerso poi negli anni 2009 in poi. Bene: la battuta di Cascini seduto al bar dietro piazzale Clodio, era del marzo 1995). 
Ben sei o più uditori giudiziari del concorso del 1990 avrebbero avuto estratti e scelti  sei posti a Roma (posti  ovviamente messi a disposizione tra le sedi da scegliere secondo ordine di graduatoria, ma era cosa mai  successa prima nella storia della  magistratura romana), nella Procura Circondariale che aveva pure urgente bisogno di coprire i ruoli, tnt'è che quell'anno furono ridotti all'osso i tempi del tirocinio dei nuovi magistrati. Mentre del posto altissimo in  graduatoria di Cascini che avevo conosciuto subito come uditore non avevo alcun dubbio, mi chiesi allora come avesse potuto essere così brillante Stefano Pesci, un avvocato di Bologna, anzianotto e "preso", "occupato" (pensavo) dal lavoro. Se sei un avvocato con attività ben avviata, come è che entri  a distanza di molti anni in magistratura rinunciando al tuo avviamento professionale?! Semplicemente non mi era mai capitato di osservare un percorso del genere. Conclusi che aveva inseguito la carriera della moglie, ma era  una conclusione provvisoria e col punto interrogativo. 
Oggi sappiamo "qualcosina" di più ... che esce per intero dalle nostre vicende, e abbiamo molte  idee chiare  in più ...
In particolare Giovanni Buonuomo era anche un informatico di buonissimo livello, appena venuto da Savona o La Spezia (già Pretore in precedenza), lasciando ivi figli e moglie, magistrata che lo avrebbe poi seguito a distanza di oltre un anno a Roma, come Pretore del Lavoro, dopo l'acquisto della abitazione in zona (Trionfale alto).
Giovanni manovrava già con disinvoltura le macro automatiche ed i modelli del programma MICROSOFT Word, appena immessa la piattaforma windows 1.0 in Italia e nel mondo della sempre ritardataria informatica giudiziaria. Io, pur cercando di seguire/apprendere, mi ero da poco impadronito del funzionamento dell'ambiente DOS 3,1 e degli obsoleti 286 e 386 OLIVETTI e del primo 486DX arrivato "a giustificare" la arretratezza tecnologica delle forniture al Ministero della Giustizia. Ed andavo creando un sistema di gestione delle attività/documenti dei magistrati della Procura Circondariale. Usavo un programma DOS preesistente e molto lineare, WS4, e puntavo in modo un pò "arretrato" su una organizzazione meramente sistematica e casistica dei documenti (uno per caso, quindi migliaia di casi), usufruendo di un sistema ordinante di directory e sottodirectory (ad albero, tipo capitoli, paragrafi e sotto paragrafi) e di un programmino che aveva il pregio di far gestire e vedere bene l'albero classificatorio ( XTG).
Buonuomo, anche lui campano, era più avanti a me in quanto sapeva molto di informatica: io ero alle prime armi..
Il ricordo riferito al CSM tra le righe nell'esposto memoria del 3 novembre 2012, circa la sua buona conoscenza di un programma 



(piattaforma di comunicazione denominato TELNET) e di quella "scatola" destinata alla connessione poggiata su un tavolino della sua stanza, è preciso. Come è preciso il ricordo di lui che mi illustrò le caratteristiche da chat primitiva del programma (in realtà era una autonoma piattaforma) e anche l'uso dei nickname, raccontatomi a voce e fattomi vedere dallo schermo con scritte verdoline: tutta roba che ignoravo e da ignorante ritenevo dispersiva, inutile ed anche un tantino "buffa".
Ero sposato, mi sarebbe dopo poco nata la terza figlia, e pensavo all'ammodernare il lavoro, a smaltirlo bene e al mio impegno interno alla magistratura [l'impegno interno ed istituzionale non è affatto una cosa impropria per un magistrato, e teoricamente come nella pratica precedente non lo era certo stato: è/era lo strumento con il quale i magistrati assicurano, orientano e gestiscono il buon andamento del lavoro e degli uffici, le necessarie valutazioni di professionalità ed altro. M.D. ed io in essa, puntavamo realmente sull'impegno ordinamentale; e sull'assicurare la progressiva indipendenza e la realizzazione del principio costituzionale del "giudice naturale" attraverso garanzie, tabelle degli uffici e vigilanza con controllo obiettivo della professionalità].
Nel contesto in cui Buonomo mi aveva elargito due sue conoscenze di TELNET (mi sembra di ricordare che pronunciò solo una volta il nome della piattaforma di comunicazioni) io scarabbocchiavo sfessato disegni stilizzati infantili su dei foglietti su quel tavolo, e Giuseppe Cascini entrò infine nella stanza, inizialmente a contrattare come fanno gli uditori giudiziari il suo tirocinio "mirato" anche con Buonomo. Faceva molto caldo, la nuova stanza di Buonomo dava dalla parte dove batte il sole di primo pomeriggio, e dovevo tornare a lavorare; avevo lasciato a Gianni un floppy quadrato con i miei preziosi (per me), primi documenti ordinati scritti in ws4 e con tanti capi di imputazione da far importare nel glossario del modello "Normal" o "decreto di citazione" in WORD per windows (allora ancora giravano anche i floppy "a cerchio" flessibili, un simpatico ricordo dell'avvio scalcinato della informatica diffusa negli uffici giudiziari).
E tornai nella mia stanza. Lasciando Buonomo e Cascini lì: Cascini curiosamente interessato ad un piccolo foglietto giallo e ad un foglio da me insignito, finiti i post-it,  di un disegnino a pennarello. Prima che riuscissi a tornare al mio ufficio arrivò nella stanza anche Stefano Pesci che incontrai sulla porta.
A quell'epoca ero un magistrato giovane ma di spicco, impegnato nella costruzione e nella critica agli errori organizzativi dell'ufficio della Procura Circondariale di Roma; ed ero più che mal visto dalla cordata migliorista di MD, da sempre avversa, ma anche vissuto dal Procuratore Capo Circondariale DI MAURO come contestatore autore di documenti sottoscritti dalla unanimità o quasi sul tema della necessità della specializzazione per materie, mentre i sostituti della Procurina erano seppelliti da una marea di assegnazioni d procedimenti indistinti.
La sezione romana manteneva ancora una sua indipendenza ed autonomia grazie anche alla presenza di Michele Coiro e dell'area più di sinistra.
Ero politicamente a cavallo tra i due orientamenti e molto stimato da Michele: lui fu uno dei padri fondatori della genuina MD, noi ci sentivamo assieme come tanti magistrati perbene con un impegno comune.

6. TELNET. Death. Giovanni Buonomo, Giuseppe Cascini , Stefano Pesci & Paolo Ferraro testimone. 

Dunque Giovanni Buonuomo usava in ufficio nell'estate 1990 il baracchino/scatolotto di TELNET che avevo visto poggiato su un tavolino davanti alla colonna tra le varie finestre assolate di pomeriggio, della sua segreteria, il tutto collegato con un suo modem alla linea telefonica normale.
In Italia, so ora,  si trattava di un mezzo utilizzato da poche migliaia di persone se non centinaia. Era un sistema con sotto sistemi di decisa provenienza militare. Ho di recente letto al volo di una domanda a bruciapelo fatta dal PM che seguiva il processo sull'omicidio di Simonetta Cesaroni imputato Busco su VIDEOTEL  e su una chat rosa ..  
In quella segreteria entrarono sia Cascini che Pesci e io avevo avuto modo di guardare le scritte verdognole sullo schermo del baracchino, fui gratificato da una spiegazione sul concetto di chat e vidi i nickname. Tra essi figurava certamente “Death” perché il mio ricordo è nitido. E io pensando che quel giochino strano era stupido e non mi interessava me ne tornai nel mio ufficio, lasciando Buonuomo molto concentrato sul “giochino elettronico” .
Non sapevo ovviamente nulla delle seguenti più approfondite circostanze che ho acquisito ora tramite accurate ricerche su INTERNET. E neanche mi resi conto che intorno al programma/sistema  giravano tanti quesiti e varie, dopo il caso di via Poma, che era trattato ovviamente dalla Procura Tribunale. D'altronde all'epoca ero arci convinto che la Procura Circondariale era fatta di persone sane e per bene, con alcune delle quali potevo essere in dialettico confronto e conflitto “politico istituzionale”, e non mi sarebbe potuto venire un accostamento mentale tra fatti. “era fuori, nella società, che delinquevano … “ (povero idiota, io, nella torre d'avorio di un ruolo perbene, che però accecava, anche).
DUE RICORDI DEL 1991 ed uno del 1995
Ma vi è anche un ricordo del 1991 di uno Stefano Pesci più che preoccupato con atteggiamento  furtivo che, nella Procura dei grandi (noi eravamo Procura Circondariale, la Procura dei piccoli, secondo una pessima ironica dizione, profondamente errata),  entrava nella stanza di un pubblico ministero serio, Silverio Piro, morto recentemente di un male incurabile. Stavo girando per convocare i magistrati di M.D. della Procura Tribunale ad una riunione di sezione. Allora (non oggi) notai concitazione, preoccupazione, un certo disappunto per averlo io visto girandomi, e un atteggiamento da "topolone" che mi incuriosì. 
Oggi che sono "gatto" mi è ovviamente tornato alla mente. ADDE: Allora pensavo a distribuire volantini di convocazione ...). 
E distribuendoli insieme  a Rosanna Ianniello segretaria della sezione romana di MD nel 1991 ricordo che entrammo nella stanza di un GIP della Procura Circondariale di Roma, un magistrato avanti nella carriera e notto per essere un pianista di musica classica anche. Una persona molto per bene ..il dott. Corradino Castriota  che, commentando il suo disinteresse per la convocazione,  lanciò una conclusiva stilettata verbale diretta a Rosanna "voi   pensate ai vostri giochini". Che non si riferisse semplicemente ad attività istituzionali ordinarie e manovre e manovrette politiche, e ad una sua mancata nomina,  lo intuii  dal tono esacerbato ma composto e fortemente tagliente.. e mi rimase impresso proprio perchè allora non mi significava NULLA.
Ho legato poi questa allusione incompiuta ad altra  incompiuta di Cecilia Demma  magistrato che frequentavo, nel gennaio 2015:  mi disse interrogandomi con gli occhi, per vedere se avevo capito, oltre le parole, di Rosanna Ianniello e del PM allora della Procura Tribunale Gustavo De Marinis, e iniziò ad alludere di un qualcosa di più articolato visto che non trovava le parole, ma io nel fingere disinteresse la indussi, non volendo, a tacere. Paolo Ferraro non doveva essere messo al corrente di qualcosa di segreto o più nascosto, me ne accorsi anche allora. 

7, UN SALTO IN AVANTI 2013 agosto e 2016 febbraio Una testimonianza attendibile e chiara 
Certo di salti in avanti e di analisi ne ho fatti dalle scoperte e dalla persecuzione, dal 2008 in poi. Ma entrambi le informazioni acquisite da persona strainformata su fatti e persone, ancora mi lasciano un brivido lungo la schiena. Questo un estratto video di sintesi preceduto da tre video audio dedicati più analitici, che hanno confortato tutto ciò che per fatti comportamenti attività avevo scoperto riguardo Stefano Pesci e Silvia Canali. Si verte sempre in tema di prove dirette da registrazioni telefoniche di persona "stra-informata" e le telefonate sono dell'agosto 2013 e febbraio 2016.








TUTTO QUEL CHE SERVE IN QUATTRO MINUTI 



E' a quel punto che tutte le informazioni ricevute da una Silvia Canali fattami conoscere sul lavoro nell'ottobre 1995 ed a me assegnata come VPO neo nominato da formare, e che si era legata a me, ed improvvisamente aperta con me nei primi mesi del 1996 e le stesse osservazioni che accompagnarono il suo essere venuta nella mia sfera, sono divenute di una importanza cruciale. Una contro prova incrociata su tutto. 

Nel 2014 di estate a  giugno inoltrato mi ero recato dalla fornitissima avv. Antonella M. Rustico  che frequentavo ancora seguendo lei le vicende del  divorzio (ed avendola iniziato a frequentare come appartenente ad un certo mondo complottistoide e di una destra che mi aveva poi accerchiato amorevolmente, ma per delimitare e rinchiudere in una cerchia ristretta il tutto). Lei tirò fuori dal "cassetto magico" un articolo di una rivista di criminologia in cui rividi la margherita disegnata .. e me lo portò a vedere  sul balcone dove eravamo seduti .... Da lì la ovvia richiesta mia .. "me lo scansioni ?!" ....

















da lì tra un impegno di informazione o politico o giuridico difensivo (io ho scritto anche quasi tutti gli atti delle mie vicende di magistrato defenestrato ed accerchiato)  sono arrivato ad avere  come "teste-investigatore" un quadro valutativo ed indiziario ... che risulterebbe in astratto ben più che meramente percorribile da una magistratura "indipendente".  

Il disegno stilizzato della margheritina seduta su una sedia, lo facevo io (anche, ma gli altri chi sarebbero ?!), sui fogli e memo  gialli di cui era stra-fornita la Procura Circondariale di Roma, e nella stanza di Buonuomo c'erano gli evidenziatori rosa di cui sempre la Procurina era stra-fornita ...  evidenziatori che usavo per disegnar margheritine.. 
Ergo siccome non sono l'assassino e neanche potrei esserlo (e non ho mai fatto male neanche con un buffetto ad un umano in vita mia, mentre "tanti lutti addussi ai polpi, rombi e sogliole in mare") le ipotesi in campo sono assai limitate. 
O quel disegnino era mio e allora il FOGLIO FU APPOSITAMENTE PORTATO A VIA POMA o era stato imitato il mio disegno di margheritina e IDEM CON PATATE (e si parla di reati eh ?! e di tentata calunnia pluri-aggravata morta sul nascere). Ma contro me o contro Giovanni Buonuomo di cui era rispettivamene rivale politico a missione segreta già definita contro l'ingombrante magistrato democratico della sinistra romana o già rivale in amore,  Giuseppe Cascini giovane uditore appena arrivato ?!). La risposta è semplice: mentre dell'innesco "amicale" tra Buonuomo e Maria Teresa Covatta era difficile che sapesse nell'agosto 1990  ed io seppi retroattivamente dalla bocca di Buonuomo nell'estate 1991, ad innesco in fase di smorzamento,  subii una disperata scenetta di gelosia malata da Cascini piangente nella sua nuova stanza" tt devi togliere dimezzo da Maria Teresa". Ma siamo già ben oltre .. l'uditore aveva appena preso possesso dell'ufficio nella Procura Circondariale .. ed io che in mezzo non ero e non mi ci misi mai risposi allora grosso modo con una frase simile "ma ti sei bevuto il cervello?!".  
LA CALATA A ROMA DAVA I PRIMI SEGNI DI SQUILIBRIO https://www.paoloferrarocdd.eu/dal-1990-la-calata-a-roma-e-via-poma/Oppure c'erano in giro altri disegnatori di margheritine sedute. Solo che ho letto pochi giorni fa che il disegnino della margheritina (forse ricicciato come tema a nove anni di distanza, in occasione del furto al caveaux della Banca di Roma),  se lo è infine attribuito nel 2008, a venti anni dal fatto,    una poliziotta che, partecipando alle attività di accertamento in via Poma, disegnava anche lei margheritina. ma aggiungendoci pure le paroline chiave (?!?!?!)
 https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/giallo-di-via-poma-il-mistero-del-tagliacarte-e-del-poliziotto-fantasma-1813638/ 


quindi se due più due fa ancora quattro tutto è ambientato e riferibile a p.le Clodio ed ambienti investigativi anche. O no?! E la stretta vicinanza con certo tipo di ambiente militare di Stefano Pesci, notizia certa acquisita, non è affatto irrilevante E il 2008 è l'anno dell trappola della Cecchignola* ... che "sembrava" funzionare ... Avessero mollato l'indizio artificialmente costruito perchè si aveva di meglio in itinere ?! O all'opposto perché temevano che uscisse una macchinazione di antica data dopo la denuncia dei fatti della Cecchignola ?! Io posso solo auspicare che si accerti nel quadro di un vera indagine.


Io riconosco lo stile mio, il disegno, il pennarello evidenziatore  rosa ed il luogo in cui, finiti i post-it,  lasciai il foglio su cui avevo disegnato margheritina "sprezzante del pericolo" (😀😀😀) tornando banalmente a lavorare nella mia stanza ufficio della Procura Circondariale dalla segreteria di Buonuomo. Ma lì Pesci e Cascini li avevo lasciati non tanto con Buonuomo ma con lo scatolotto TELNET da Buonuomo manovrato. Non li ho visti armeggiare  ma .....
**




E ora il mio vecchio articolo LA CALATA SU ROMA 1990 prende ben altro sapore intenso https://paoloferraro.blogspot.com/2014/11/1990-la-calata-roma-e-via-poma-1992_30.html

E qui vi reinvito prima a rileggere tutto per la seconda volta de LA PRESENTE PARTE PRIMA,  di questa accurata analisi e narrazione, , e poi a compulsare gli unici articoli od interviste serie sul CASO di via Poma: quelli del criminologo Carmelo Lavorino. Un lavoro fondato su ben altro fronte, su evidenze scientifiche e prove obiettive. Manca(va) solo un quadro storico indiziario di riferimento a persone certe.













SEGUE ..”Via Poma. PARTE SECONDA”


domenica 10 febbraio 2019

PERSEVERANDO SI STANNO PER PERDERE.VERSO VIA POMA (1990) E TRENTA ANNI SCOPERCHIATI. @ LA ASTENSIONE DOVEROSA @.


ANTEPRIMA: STA PER DEFLAGRARE LA VERITA' 



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

LA ASTENSIONE DOVEROSA.

"L'INCARICO PER DISTRUGGERE COLUI 

CHE TROPPO SA, INTENDE E ANCOR 

PIU' 

SA VOLERE"


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



Studio Legale Parenti

Viale delle Milizie n. 114

00192 – Roma



AL DOTT. ALBERTO D'ARGENIO
PEC

OGGETTO. TRASMISSIONE ATTI AD INTEGRAZIONE E CONTESTAZIONE DI FATTI INTERCORSI NEL NOSTRO INCONTRO DEL 31 GENNAO 2019 NONCHE' CIRCA LA DOVEROSITA' DELLA DI LEI ASTENSIONE.


Come a lei noto, pende esposto al presidente del Tribunale di Roma ed al Procuratore di Roma, circa la sua omessa astensIone dovuta e processo di ricusazione della dott.ssa MARIA LAURA PAESANO.

1. Debbo immediatamente stigmatizzare la grave Sua (non richiesta) asserzione a me fatta, secondo cui sarebbe stato nominato al volo “perito” “perché era presente dovuto riferire al Giudice nell'ambito di altro procedimento penale”. Sono venuto in possesso non solo di sentenza depositata il 27 dicembre 2018 che indica il Suo nome e cognome ma soprattutto di registrazione del 30 novembre 2018 che non solo lascia escludere in radice una Sua presenza, ma comprova che il giudice pronunciò verbalmente il suo nome in modo tale da lasciarLo di fatto non capire nemmeno dall'AVV Alessandro Rossi, revocato per profili attinenti ovviamente il suo patrocinio. Il che verrà fatto oggetto di separata allegazione e segnalazione da parte del Dott. Ferraro.


2. Le contesto poi preliminarmente, e prima di entrare nel merito, la acclarata circostanza grave che Lei, nonostante sia stato da più fonti informato anche documentalmente che dal novembre 2010 il dott. Ferraro convive con il coniuge di fatto e poi di diritto ed i figli nella relativa famiglia allargata Ferraro Foiani, secondo specificazione chiarissima unica frequentatrice del dott. Ferraro con costante quotidianità e per l'intero arco della giornata con la sola eccezione degli impegni lavorativi della predetta, fermi gli impegni pubblici sociali e comuni che hanno visto impegnati insieme entrambi i coniugi, non ha tenuto conto nelle sue prospettazioni colloquiali a me rivolte, della seguente banale circostanza.
Qualunque atto e dichiarazione di terzo Le sia stata depositata, di terza provenienza peggio “interessata”, è per tabulas ed in radice completamente sfornito di alcuna attendibilità a non dire molto di più, visto che manca il presupposto stesso necessario della stessa frequentazione addirittura anche della mera frequentazione casuale non “protetta” a mera tutela del dott. Ferraro.
Le sono poi stati depositati atti di rilievo ed esposti che da soli, inquadrando la natura di affermazioni ed attività, Le consentono di illuminare professionalmente (come dovuto) il soggetto terzo che le avrebbe depositato o meglio disegnato una figura del dott. Paolo Ferraro patentemente falsificata; mancava sinanche il soggetto “in posa” a partire dal maggio 2011.
E lei è anche stato debitamente informato della esistenza di un recente esposto non mono firma depositato al Procuratore della Repubblica di Roma.
Comunque nel riallegarLe vari documenti di data certa depositati presso uffici di pg (ALL.ti A) debbo formalmente segnalarLe che esistono agli atti del Commissariato FLAMINIO dal 2006 non solo la documentazione relativa a condotta posta in essere dalla Canali (ed una sua lettera “giustificativa”) ma un esposto cautelativo circa comportamenti “violenti” della Canali, nonché esposto dettagliato con foto circa ennesima violenza posta in essere, e querele circa condotte varie sempre sporte molti molti anni fa presso la Stazione CC di Prima Porta. Ed ora che ne è conoscenza è Suo dovere acquisire rilevanti elementi che Le consentono di vagliare professionalmente l'humus ed il contesto pericoloso “per”, nel senso di a danno di, l'insigne ex (per ora pendenti causa al TAR, al CdS e istanza al CSM in regime di autututela) magistrato Paolo Ferraro.
Le allego a tal proposito, per non tediarLa un indice riferito ad un solo blocco di atti e solo qualche esemplare della documentazione a dir poco chiarissima di provenienza di un piccolo stuolo di professionisti e dalla dott.ssaPatrizia Stefania Eugenia Foianii anche da LEI pretermessa INTEGRALMENTE - e sottolineo la gravità del fatto confrontato con la eventuale acquisizione di artate documentazioni/dichiarazioni di “parte terza”- (ALLti B) a tutela del magistrato Paolo Ferraro, aggredito quando emersero pubblicamente prove sui veri fatti che concernono la grandediscovery 1 2 e 3.
A tal proposito con la occasione le allego in formato offline su file *.zip uno dei cento siti che la hanno trattata con un quantitativo di relative prove dirette impressionante per rilievo e completezza. (ALL.to C) grandediscovery.it.zip da scompattare ed attivare su pc collegato in rete cliccando su file index.html nella directory creata sul pc (Il dott. Ferraro mi suggerisce di specificare che le PROVE DIRETTE sono oggettive e consistenti in registrazioni ambientali, e di conversazioni tra presenti e di telefonate, ma ritengo Lei potrà apprezzarne direttamente il vigore, il metodo scientifico di trattazione a la ferrea contestualizzazione. Per converso ha agli atti depositatoLe un esposto segnalazione su “una sentenza a struttura deliroide” e a Lei “leggendo” non può sfuggire il significato e la valenza della tipica espressione adottata a ragion veduta, in atto non certo a sua firma esclusiva, dal magistrato Paolo Ferraro. Ma può ometterne la lettura. Fin troppo dimostrativa).
3. Non Le sarà sfuggito poi che  la trama su cui si poggia la attuale fase concerne un “minuscolo” processo per diffamazione inesistente, inseminato nel remoto 2011 mediante una querela artefatta per fatti se reato punibili con multa o modesta pena, fatti veri e dimostrati con prove, propalati pubblicamente in costanza di interesse pubblico e generale, diritto alla informazione, consenso dell'avente diritto, e di legittima difesa e stato di necessità, fatti-reato costruiti, destinati NECESSARIAMENTE AD ASSOLUZIONE o PROSCIOGLIMENTO SOTTO VARI PROFILI CHE ATTENGONO AI FATTI MEDESIMI COMUNQUE IN IMMINENTE PRESCRIZIONE. (ALL ti D )
Ebbene nei confronti del dott. PAOLO FERRARO, incensurato e per fatti suffragati da prove dirette nel processo anzidetto viene, per la prima volta nella storia del diritto italiano impartita previo incarico programmato per udienze successive, una perizia del tenore a Lei noto.
Ma a Lei non può non esser più che noto che il magistrato Paolo Ferraro, oltretutto candidato per ben due volte ad elezioni nazionali, come ex per ora magistrato rimanendo uomo di valori cristiani e di sinistra ma Pertiniana vera e democratica, ha denunciato attività coperte anche a suo danno e fatti di una sconvolgente gravità corredando il tutto sempre e solo con PROVE DIRETTE visionate da TUTTA la magistratura italiana, che ha ricevuto e confermato la ricezione a domicilio di PROVE DIRETTE INSORMONTABILI e di interi siti OFFLINE.
Lei col DVD ha in mano un sistema multimediale integrato unico al mondo per oggetti, ambiti e metodo di trattazione, e “ascolterà” una opera geniale che il dott. Ferraro porta mediante prove obiettive dirette. Ma che si stia parlando di un uomo sano e geniale e di particolare intelligenza che vive serenamente con la sua famiglia, Lei lo ricava da ben 230 video pubblici, replicati in centinaia di migliaia in tutta la rete ed incorporati in oltre cento siti e poi in altre centinaia a Lui estranee. Ora solo questo basterebbe a dimostrare la finalizzazione di quel che sta accadendo, conclamata, e le matrici ma a dimostrare con due righe non solo chi sia ma quanto valga come uomo, definito da insigne psichiatra più sano degli altri, il dott. Paolo Ferraro (anche qui prova diretta, pubblica, non millanteria cartacea). Ma avrebbe dovuto leggere il documento che le riallego posto a base della progressione di carriera del magistrato nel 2012 (ALL E). E meditare su una sola notizia che Le fornisco: lo studio ed analisi da parte del CNR, nell'ambito di una specifica ricerca su “INTELLIGENZA ARTIFICIALE” del “programma di gestione integrale automatizzata del lavoro del magistrato“, enucleato e sommariamente descritto nel documento UFFICIALE anzidetto.
Inoltre basterebbe che Lei avesse acquisito i vari rapporti che costellano la carriera professionale del magistrato per acquisire la notizia certa di un equilibrio anche professionale a dir poco ineccepibile confermato sino all'ultimo rapporto. Ma non è suo compito.
4. Debbo infine sottolineare che Lei ha a disposizione le dichiarazioni testimoniali rese in udienza dalla parte terza “interessata”. Esse non solo sono totalmente incompatibili con i fatti tutti veri certi e di pubblico dominio su evidenziati in sintesi, ma addirittura contraddette da una duplice relazione investigativa (ALL.TI F) corredata con due video di prova che vengono messi a sua esclusiva e riservata attenzione al link non propalabile in alcun modo a tutela della immagine della terza “interessata” "LINK OMISSIS" , Video che La invito a compulsare, non prima di aver letto la autorizzazione specifica/consenso dell'avente diritto più oltre citata (ALL G).
Ne esce illuminata non tanto la persona nel processo e la grave inattendibilità totale delle dichiarazioni o ben peggio, quanto la integrale caratteristica della persona ed un profilo in rilievo che a Lei, nella sua amplia esperienza, non può sfuggire.
Sa bene il dott. Ferraro, e riferisce a me, che il detto profilo come vagliato ed accertato è stato descritto a lui dalla stessa parte “interessata” nel lontano febbraio 1996, con riferimenti dettagliati. E sa molto altro, che per rispetto umano si è astenuto dal propalare, e non intende propalare con prove, appartenendo “anche” ad una categoria di uomini sani, generosi pacifici e buoni non certo in estinzione. D'altronde, sottolinea il dott. Paolo Ferraro le questioni in gioco sono tutt'altre.
Al riguardo la posizione del dott. Ferraro è straordinariamente netta, sul punto che ritiene ben più che marginale, totalmente irrilevante ma dolosamente gestito per artatamente soggettivizzare e coprire eventi e circostanze vere che nulla hanno di “personale” nel senso di intimo ed individuale. Non solo non esiste ma non esisteva anche dal 2006 alcun conflitto interpersonale con la terza parte “interessata”, per quanto lo concerne. Da parte sua infatti si limitò dodici anni fa, a sua tutela, ad una separazione consensuale anòdina, confermata da un ricorso nello stesso stile distaccato ed equilibrato, come al solito da Lui redatto ed introdotto giudizialmente. Si limitò solo nel 2006 ad acquisire “CONSENSO” dell'avente diritto (la terza parte “interessata” odierna (VEDI ALL G). E si limitò a segnalare con esposti aggressioni e condotte “altrui”, congiuntamente al coniuge Patrizia Stefania Eugenia Foiani, nella prima metà del lontanissimo 2011.
Ciò premesso Le illustro quanto segue.

PROFILI DI ASTENSIONE DOVEROSA.
A. Il dott. Ferraro denuncia con prove pubbliche attività coperte e segrete a suo danno, e sotto i vari profili che emergeranno, a Lei, de plano mediante l'anche non attento ascolto dell'impianto di prove nel DVD da me consegnatoLe in copia conforme stampata ed immodificabile in quanto parte del fascicolo dibattimentale (DVD che costituisce da solo un attestato, anche esso insormontabile, di particolare integrità ed intelligenza dell'autore).
Bene: il tutto è ambientato per la parte di interesse, nel quartiere civili militare ella Cecchignola, è di chiaro rilievo militare, e coinvolge questa sfera. Come Lei pensa di poter sostenere la sua terzietà se è assoggettato a vincoli militari, fa parte della RISERVA SPECIALE NAZIONALE e ha partecipato a vari teatri militari, raggiungendo la qualifica di TENENTE COLONNELLO avendo operato in ambito ospedaliero militare a dir poco centrale ?! E reinquadrando la anomalia globale della vicenda processuale, fatto obiettivo sopra illustrato sub 3, e la gravità dei fatti di quadro, che indica una decisione a monte e UNIDIREZIONALMENTE palese, non Le sembra piuttosto che per non violare anche il dovere di probità e correttezza che accompagna un militare durante la vita, di fronte alla EVIDENZA CONCLAMATA, non abbia il sereno dovere di astenersi?! IL DVD le porterà la saggezza che Lei ha auspicato oggi 31 gennaio, spero.
B. II gruppo operativo della Cecchignola enucleato con prove dirette e tratti inequivoci, è composto (anche) da un alto ufficiale, noto, di ritorno da missione semestrale in Afghanistan già impegnato nel Kossovo (informazioni ricevute a suo tempo dal dott. Paolo Ferraro e di pubblico dominio). Non sarò io difensore, che ammiro e stimo il mondo militare così come il dott. Paolo Ferraro, a ricordarLe tutte le Sue ovvie colleganze e conoscenze nel mondo militare. Sussiste un secondo immediato profilo di doverosa astensione, ed è in questa sede per l'ennesima ma ultima volta affidato a Lei.
CONCLUSIONI BREVI
Come difensore ho convenuto sulle più argomentate e motivate valutazioni confortate da elementi vari vagliate insieme al dott. Ferraro, che “la pendenza di ricusazione del giudice ed esposto per omessa astensione nonchè la delicatezza del contesto consigliano difensivamente e per fondati motivi di non aderire alla perizia” già partita acquisendo materiale per definizione viziato in radice e non chiamando ed ascoltando invece chi SOLO sa e frequenta, in posizione di “esclusiva rilevanza” da ormai un decennio.
Il dott. Paolo Ferraro che è anche persona ironica (il che di per sé è già indice incompatibile con qualsivoglia patologia) ha proposto a me di adottare una delle diagnosi suggerite, per la eliminazione di intellettuali e copertura di attività e segreti, contenute come suggerimenti di “strategia militare” in un paio di testi sacri, uno scritto ormai qualche decennio fa da un noto esperto militare già inquadrato nel Pentagono, ma subito ha osservato che ben tre articoli suoi su PROFILI E PROFILAZIONE e la attenta ricostruzione di tutte le artefazioni conclamate ed inventate di sana pianta nella Sua vicenda purtroppo non consentono di aderire ad alcuna artificiale adozione di schemi diagnostici.
La consapevolezza piena di ciò che si è mosso intorno allo stimato magistrato, e il livello di ciò e le prove fornite uniche al mondo, dice sempre il dott. Ferraro, non io, “non gli consentono in questa fase neanche di andare a prendere un caffè con un cappellano militare cui sia stata commissionata perizia sulla sua santità”.
E si verte di una perizia in un processo per atti di opinione, veri certi oggetto di prova diretta, di interesse pubblico e pluri scriminati e in imminente prescrizione (ALL.ti H ). Un fatto incontrovertibile, come le certificazioni e relazioni vere a Lei già prodotte. Ma di queste non ha parlato in concreto. Questo sarebbe il profilo più interessante di astensione, ma richiede una cultura giuridica e storica ed una serenità interiore importante. Difatti l'ex per ora magistrato Paolo Ferraro non può che astenersi dalla perizia, e farLo sapere pubblicamente. Se non lo facesse, la perizia ex post gli darebbe ragione tardiva, senza alcun dubbio. E del pari qualunque azione coercitiva non farebbe che dimostrare, unitamente alla futura perizia.
La storia è impietosa: saper valutare e prevedere con argomentazioni dimostrate, aiuta a capire la storia con un minimo di anticipo, per non voler passare alla storia.
Cordiali saluti

Roma 1 febbraio 2019

f.to AVV LUIGI PARENTI
(trasmissione con allegati via PEC)



N.B. La presente viene sottoscritta dalla dott.ssa Patrizia Stefania Eugenia Foiani per adesione e totale conferma.
Roma 1 febbraio 2019

f.to Dott.ssa Patrizia Stefania Eugenia Foiani


RICORDATE QUESTA DATA .... 
1 9 9 0 MILLENOVECENTONOVANTA !!!!! 
ANTEPRIMA. STA PER ARRIVARE LA DEFLAGRAZIONE DELLA VERITA'.  





111 MONDO TAVISTOCK COLLOQUIO REGISTRATO A PROVA PAOLO FERRARO ATTENZIONATO DAL 1977. LA TESTIMONIANZA STORICA RETROATTIVA DELLE ATTIVITA' DI MANIPOLAZIONE ACCERCHIAMENTO E DESTABILIZZAZIONE. PAOLO FERRARO ATTENZIONATO PER CAPACITA' ED INTELLIGENZA DAL 1977 !! A MAGGIOR RAGIONE DAL SUO INGRESSO IN MAGISTRATURA E NEL 1990 !! 











ALL.ti


ALLEGATI MEDIANTE LINK DUE VIDEO COLLEGATI A 2 RISPETTIVE RELAZIONI DI Ag. Inv.va
DEPOSITATO A MANO IL DVD"IL FILO DEL MAGISTRATO ED IL LABIRINTO SENZA PIU' SEGRETI